Ci pensate
mai ai cani dei rifugi, d’inverno?
Nei rifugi
fa freddo, ci sente soli, e anche in quelli migliori – dove per i cani è
prevista un’area di sgambamento - quando piove si rischia di non uscire
mai dal box.
Secondo
stime recenti, sul territorio italiano sono presenti circa 600mila randagi:
ogni giorno, per molti di loro, si aprono le porte di un canile o di un
rifugio. Il loro destino, per paradossale che possa sembrare, è appeso a una
foto. Le fotografie, e la loro condivisione attraverso i social network, sono
infatti il principale veicolo attraverso il quale, oggi, si sollecita e si
attiva il processo di adozione. Scattate in fretta e senza mezzi appropriati da
volontari gravati dall’urgenza di rispondere ai bisogni primari del cane,
queste immagini inevitabilmente non riescono a far emergere le potenzialità
degli animali, ricalcando all’infinito un’estetica della sofferenza che
risulta, purtroppo, molto poco attraente. Non a caso, la loro circolazione ha
spesso ha un circuito molto limitato e raramente riesce a raggiungere un target
più ampio di potenziali adottanti. Questo tipo di immaginario, inoltre, tende a
diffondere il messaggio visivo e culturale del cane meticcio come animale di
serie b: uno sfortunato di cui farsi carico sulla base di uno slancio
pietistico, e non un animale straordinario che può arricchirci la nostra vita.
Ma chi ha detto che gli animali in cerca di adozione debbano sempre e solo
essere rappresentati attraverso immagini dolorose e strazianti? E se, invece,
per una volta, invadessimo il rifugio con luci e idee, coinvolgendoli in un
gioco per mostrarli in tutta la loro bellezza?
Da queste ispirazioni, a dal desiderio di Zazie di fare qualcosa di concreto
per gli animali in condizione di abbandono, nasce Musi D'Autore: una serie di
shooting fotografici in dedicati ai cani in cerca di adozione e realizzati, con
la direzione creativa di Irene Alison, da fotografi con una spiccata
personalità autoriale.
Con questo
spirito siamo entrati al Rifugio La Fenice di Ponticelli (Napoli), uno dei più
sovraffollati del Meridione, insieme alla fotografa Cristina Cusani. Dal lavoro
prodotto quel giorno con mezzi di fortuna e con l’aiuto dei volontari, abbiamo
poi ha prodotto, in collaborazione con DER*LAB , una piccola collezione di cartoline in tiratura limitata e di taccuini in vendita qui . Acquistandoli ci aiuterete a sostenere gli ospiti del Rifugio,
dove vivono più di 300 cani.
300 cani sono davvero tanti, così
come sono tante le loro necessità: e non si tratta solo del cibo (oltre 100 kg
al giorno), delle medicine, delle coperte, indispensabili per la loro
sopravvivenza. Si tratta anche di quell’amore e di quel rispetto che rende
dignitosa la loro esistenza. Certo, ci sono le carezze che i volontari tentano
di distribuire a tutti, ma ognuno di questi cani è un individuo, ha una
personalità, dei talenti: ognuno di loro meriterebbe di essere conosciuto,
amato, capito personalmente. Entrare qui dentro e sentirli abbaiare all’unisono
dai box, in cerca di un contatto, di uno sguardo, è un’esperienza che non si
dimentica. Noi abbiamo provato a portare un po’ di spirito natalizio in questo
orizzonte di ferro e cemento per mostrarvi, attraverso le immagini, la bellezza
e il carattere di questi animali straordinari. E per farvi immaginare come
sarebbe bello regalare loro un Natale diverso.
A questo link,
potete conoscere gli ospiti del rifugio, adottabili in tutta Italia previ
controlli pre-affido.
Per adottarli
: Melina Vitale, 349 585 0214
Se non potete adottare, non
dimenticate che i cani del rifugio Rifugio
La Fenice possono contare solo sulla
generosità dei donatori, e hanno urgente bisogno di cibo e medicine.
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